Il profumo delle parole: Vincenzo Consolo

“Il profumo delle parole: Vincenzo Consolo, Irene Romera Pintor e i giovani” .
Le amicizie sono consonanze spirituali intrise di odori di famiglia, nutrite da affetti corrisposti e resistenti, illuminate da dialoghi fluenti, ed è amicizia vera quella che lega Irene Romera Pintor, “Profesora Titular de filologia italiana” – come tiene a sottolineare lei – presso l’ateneo spagnolo di Valencia, e Vincenzo Consolo. Da questo sentimento inossidabile, forgiato da studi tenaci e consolidato da affinità intellettuali, sono scaturite le opere che hanno legato Romera Pintor e Vincenzo Consolo , quali “Autobiografia della lingua” e le traduzioni in spagnolo di “Lunaria” e “Filosofiana” da cui la studiosa ispanica ha preso le mosse nella lectio magistralis tenuta il 14 marzo agli allievi del liceo “Sciascia” di Sant’Agata Militello, grazie alla collaborazione con Claudio Masetta Milone, in rappresentanza dell’associazione “Amici di Vincenzo Consolo” . “Il profumo delle parole”, questo il titolo della lezione, nato dall’idea condivisa di Claudio Masetta e di Irene Romera Pintor, ha aperto una riflessione personale, densa di emotività e ricchezza interiore sull’espressività letteraria e sulle parole di Vincenzo Consolo, che schiudono mondi consonanti uniti da polisemie di corrispondenze linguistiche che non temono equivoci nella traduzione, laddove questa è il frutto di un lavoro di continui contatti, suggerimenti e scelte audaci. Tra queste , la filologa ha segnalato il ricorso al dialetto murciano, una variante regionale dello spagnolo , ricca di regionalismi, con una melodia più ampiamente vocalica ed echi aragonesi, arabi e catalani, per la resa di consonanze e allitterazioni affini alla lingua consoliana. La letteratura, dalle parole di Romera Pintor, che interpreta la concezione letteraria di Consolo, schiude lo scrigno della memoria e dipana i fili dei ricordi dell’identità, alla ricerca di affinità impreviste, come quelle tra Consolo stesso , Cervantes, e Calderón de la Barca , nel nome del sogno e dell’ esistenza, tra l’asimmetria geniale dello spagnolo e la pregnanza promiscua del siciliano. A tanta ricchezza hanno fatto da degno preludio la presentazione precisa , personale e delicata della prof.ssa Susanna Villari, docente ordinario di Filologia italiana presso il Dicam dell’Università di Messina e la relazione colta e raffinata della prof.ssa Anna Maria Tata, che ha avviato gli allievi alla lettura consoliana. La discussione è stata introdotta dalla prof.ssa Giuseppina Leone, Vice Preside del Liceo santagatese, la quale ha sottolineato come questa attività si inserisca all’interno di un percorso volto a far conoscere e valorizzare la figura e l’opera di Vincenzo Consolo , un cammino iniziato nel 2006 , grazie ad un “Incontro con l’Autore”, presentato dal prof. Faraci, e proseguito con l’istituzione del Certamen Nebrodeum Vincentio Consolo dicatum, di cui quest’ anno ricorre la V edizione.
In ogni lezione è protagonista la scuola , qui rappresentata dall’Assessore all’Istruzione , dottoressa Ilaria Pulejo e dai giovani : non si possono tacere i saluti garbati e le domande autenticamente curiose degli studenti ispanisti della V B linguistico , proposti nella lingua madre di Irene Romera Pintor, la lettura espressiva ed appassionata di Retablo della IV B scientifico e gli interventi puntuali e colti della V B classico. Ogni cosa al suo posto , in una mattinata preziosa per chi ama sapere studiare per recuperare una parte di sé.

Patrizia Baldanza