Sciascia definì con ironia il secondo romanzo di Consolo, Il sorriso dell’ignoto marinaio “un parricidio”, volendo indicare che si era allontanato dalla sua lezione linguistica. Consolo aveva scelto una lingua espressiva sperimentale in senso espressionistico. In quegli anni esplodeva il Gruppo 63: il libro era già stato scritto e comunque non rientrava nei loro canoni.