GLI ALTRI, I FUORI DAL MONDO

Gli altri, i fuori dal mondo

(Per Sebastiano Mondadori)

pubblicato in “Quaderno Africano”  Frassinelli 2005

E’ turbata la nostra estate agognata, l’onesta vacanza, son turbati l’aprile e la pasqua di luce e di fuga dall’inverno del nostro scontento, il nostro correre folle per autostrade intasate, la fuga dalle prigioni-uffici di vetro e metallo, fuga con in tasca salari stipendi profitti da nascondere in banca, investire in titoli, in speculazioni, in giochi di borsa. E’ stata funestata la nostra onesta serena vacanza ai monti o al mare, sopra yachts vaganti per isole di sogno e d’incanto, in stazioni termali, in centri di diete e massaggi, di smaltimento forzato di ammassi di grasso fiorito per eccesso di cibo squisito, maccheroni, bistecche, creme, gelati, l’ingozzamento nevrotico.

E’ stata oltraggiata la nostra legittima pausa di relax, di ripristino di giovinezza e vigore – facciamo palestra, lampade abbronzanti, liftings, trapianti di peli nella capoccia tignosa – e’ stata oltraggiata, offesa dalle notizie, dalle immagini che qua e là qualche volta affiorano dal mare melmoso di menzogna e di sonno, d’ alienazione ed oblio dalle nostre gazzette, dalle nostre amate lampade magiche, dalle nostre tivu, televisione di Stato (pour ainsi dire), oppure del nostro assoluto padrone liftato e trapiantato di pelo che in questo momento governa (pour ainsi dire), comanda questo nostro ottuso Paese. Turbato, oltraggiato il nostro duro sonno, la nostra oscena quiete da echi di guerre, guerriglie, massacri, genocidi, carestie, pesti, malarie e aidiesse, di morti per acqua in naufragi di carrette di mare, di approdi di disperati sulle spiagge dove noi vacanzieri bianchi, lattiginosi cerchiamo affannosamente d’abbronzarci, di sembrare arabi, africani, apparire nelle metropoli più sani, più belli. Ci turbano gli echi terribili che non arrivano da altri pianeti, ma da un sud, da un’Africa, un’India un Medio Oriente da noi, noi europei, colonizzati, sfruttati per secoli. In quelle Somalie, Nigerie, Sudan, Angole, o Rodesie, sono i bambini i più massacrati, le vittime del nostro scialo insensato: bambini-soldato con mitra o machete in braccio; bambini con pance gonfie, faccie di scheletro divorate da mosche, occhi enormi di disperazione e terrore.

Vincenzo Consolo

Milano, 16.3.2005